Dal 18 ottobre all'8 marzo 2015 all'interno delle sale di Palazzo Reale a Milano, è possibile visitare la mostra Van Gogh "L'uomo e la terra" che pone al centro della proposta espositiva il legame indissolubile dell'uomo con la natura.
Filo conduttore della mostra sono le lettere che Van Gogh scrisse al fratello Theo (una sezione dell'esposizione è a loro dedicata) scritti che contengono le riflessioni sulla vita, sull'arte e sulla tecnica del pittore olandese fondamentali per poterne capire la poetica. La mostra è promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ore Cultura – Gruppo 24 ore ed il sostegno del Gruppo Unipol.
L'artista morì suicida all'età di soli 36 anni ed iniziò a dipingere relativamente tardi, circa una decina di anni prima ,ciò nonostante produsse una notevole quantità di opere, tra dipinti e disegni senza considerare il catalogo delle opere disperse. La rassegna milanese presenta al pubblico circa 50 opere, la maggior parte di esse provenienti dal prestigioso Kroller-Müller Museum di Otterlo, nei Paesi Bassi e dal Van Gogh Museum di Amsterdam.
Ad apertura dell'esposizione vi è l'Autoritratto (fig. 1) di Van Gogh, del 1887: fa parte di un gruppo di 40 autoritratti realizzati dall'artista nel quale il pittore si ritrae in abito elegante da città. Durante questo periodo egli si trova a Parigi dal fratello Theo e la sua arte subisce l' influenza degli artisti impressionisti e postimpressionisti presenti in città. Infatti risulta evidente, rispetto alle opere degli anni precedenti, l'affacciarsi del colore all' interno delle opere.
La principale fonte di ispirazione per l'artista fu il pittore francese Jean Francois Millet con il quale condivise il naturalismo dei soggetti legati al mondo agreste. Infatti, una serie di disegni in mostra nella prima sala, illustrano le attività dei braccianti nei campi, come Seminatore con cesta del 1881 o la Contadina che spigola del 1885: in quest'ultimo schizzo una contadina è ritratta di spalle con la schiena curva e come la maggior parte delle opere di questo genere, i disegni furono eseguiti da Van Gogh dal vivo dal momento che,era sua consuetudine chiedere agli abitanti di Nuenen la possibilità di offrirsi come sorta di modelli. Testa di donna del 1885 è un ritratto femminile dai colori terrosi, polverosi, rappresentato in tutto il suo crudo realismo.
Questo e molti altri sono da ritenere studi preparatori per il dipinto i Mangiatori di patate realizzato nel 1885 e del quale in esposizione vi è la litografia. Vincent credeva molto in quest'opera la cui realizzazione venne definita da lui stesso "una battaglia spaventosa" nella quale, da un punto di vista tematico, egli decise di riassumere gli aspetti della vita di campagna che lo hanno sempre affascinato: la semplicità, l'autenticità, la durezza e la fatica del lavoro dei campi, appagata ogni giorno dal contatto con la natura che crea momenti di comunione con l'uomo.
Contadini che piantano patate del 1885 e Pastore con gregge di pecore del 1884 sono due opere dalle dimensioni insolite. La lunghezza è atipica e, per quanto riguarda quest'ultima, la spiegazione è presumibilmente data dal fatto che venne realizzata su commissione per l'orafo e mercante d'arte Antoon Petrus Hermans che voleva trarne una copia per le pareti della sua casa.
Una seconda parte della mostra è dedicata al ritratto moderno e qui possiamo trovare una serie di opere nelle quali i soggetti privilegiati d'osservazione sono i conoscenti e gli amici del pittore. Un esempio è il Ritratto di Joseph Roulin (fig. 2) del 1889 amico postino di Van Gogh.
L'artista si concentra sul personaggio che delinea attraverso larghe campiture di colore piatto con contorni netti e l'uso di un fondo monocromo. I medesimi contorni incisivi, derivanti dalle stampe giapponesi, li ritroviamo nel dipinto Donne bretoni (fig. 3) del 1888 che si ispira ad un'opera sintetista di Emile Bernard: il colore è composto sulla tela a blocchi, divisi dalla linea nera dei margini e la composizione è ridotta all'essenziale.
Una terza sala vede come protagoniste opere che hanno come soggetto le nature morte. Van Gogh provava profondo interesse per gli oggetti naturalistici che spesso era solito analizzare anche per sopperire la mancanza di modelli da ritrarre. Era molto interessato al ciclo della vita, simbolicamente rappresentato dall' opera Natura morta con nidi d'uccelli (fig. 4) del 1885 mentre i fiori li riteneva il naturale susseguirsi delle stagioni ed un esempio è Natura morta con rose e peonie del 1886. In Natura morta con patate del 1888 ritroviamo l'ortaggio presente sulla tavola dei commensali del dipinto contadino del 1885: il cibo semplice del popolo umile che lavora.
L'ultima sezione della mostra vede esposte opere nelle quali a dominare è la tavolozza cromatica, vivace e briosa. In Uliveto con raccoglitori di olive (fig. 5) del 1889, la natura sottoposta alle premure dell'uomo domina il dipinto come si può notare anche nella tela Veduta di Saintes-Maries de la Mer (fig. 6) 1888 nella quale sullo sfondo appare il borgo con la chiesa ed in primo piano un'ordinata distesa lillà di campi di lavanda.
In Paesaggio con covoni e luna crescente del 1889 Van Gogh ritrae il campo di grano che si trova dietro l'ospedale di Saint Remy in cui è ricoverato: evidente è il ricordo del mondo agricolo reso attraverso l'impiego di tinte complementari, il giallo dorato ed il blu, a tratti azzurrato del cielo.
L'allestimento della mostra, curato dall'architetto giapponese Kengo Kuma è senza dubbio singolare, a mio giudizio discutibile: le luci soffuse contribuiscono a creare un'atmosfera di indubbia particolarità a scapito, a mio avviso, della lettura dell' opera d'arte che risulta piuttosto difficoltosa. L'idea di collocare accanto al nome di ogni opera, il pensiero tratto dalle epistole autografe dell'artista è interessante e al contempo funzionale per capire i significati sottesi ad ogni opera.
1887, Kröller Müller Museum, Otterlo
Come accennato nella recensione, questo dipinto Van Gogh lo realizza durante il suo soggiorno parigino (1886-1887).
Durante questo periodo la sua tecnica cambia, dalle opere scure del periodo precedente passa al colore. L'autoritratto presenta penetrazione psicologica e se messo a confronto con altri si potrà sempre notare una diversità di stile nel modo di ritrarsi.
1889. Olio su tela, (64.4 x 54.5 cm) Museum of modern Art Boston
Joseph Roulin, amico dell' artista, era il postino della cittadina di Arles.
L'uomo è rappresentato con la divisa di colore blu con bottoni e decorazioni dorate delle poste francesi.
Il volto immerso in una folta barba, trasmette una serena e pacata tranquillità.
Il fondo arabescato con motivi floreali, ricorda le stampe giapponesi allora in voga.
1889, Olio su tela, (cm 73,3 x cm 92,2)Kröller-Müller Museum, Otterlo
I contandini all' interno di un uliveto compiono il loro lavoro quotidiano di raccolta.
Vi è una perfetta simbiosi tra l'uomo e la sua terra.
1885,Kroller-Muller Museum Otterlo
I nidi di uccelli furono soggetti di una serie di nature morte.
Nei suoi scritti l'artista racconta delle lunghe passeggiate durante le quali osservava ed analizzava la natura che lo circondava.
Per Van Gogh il nido rappresentava il ciclo della vita.
1888, Acquerello (cm 47,5 x 62) Civica Galleria d'Arte Moderna
Quest' opera ricorda molto, nella tecnica, le opere del sintetismo francese: bidimensionalità della composizione, le forme risultano chiuse all' interno di uno spesso contorno nero.
I dipinti realizzati
da Van Gogh e le sue lettere testimoniano il fervore e l'impegno con cui si è
dedicato all'arte,nonostante il rammarico per la difficoltà di
apprezzamento delle
sue opere che, come spesso è accaduto arrivò postumo, solo dopo la sua morte e
del quale lui stesso ebbe il presentimento.
"Non posso farci
niente se i miei quadri non si vendono.
Verrà il giorno in cui
però la gente capirà che valgono più del costo del colore e della mia vita,
alla fin fine molto misera, che ci stiamo investendo.
Il mio debito è così
grande che, quando l'avrò pagato,gli stenti del produrre quadri si saranno
presi la mia vita intera e mi sembrerà di non aver vissuto affatto."
Ottima recensione, davvero. Ero un po' prevenuto sull'andare a vedere questa mostra dato che ho già visitato il museo Van Gogh di Amsterdam, ma a quanto pare sono presenti opere provenienti anche da altre collezioni. Buono a sapersi !
Ciao Riccardo, ti ringrazio molto per il tuo commento! Ti invito ad iscriverti al sito così puoi rimanere aggiornato sulle recensioni ed articoli che prossimamente inserirò. Grazie . Ciao Alessia C.