Sei stanze una storia ottocentesca


Sei stanze una storia ottocentesca
  • Data19-07-2016
  • Categoria
  • LocalitàGalleria d'arte moderna, Milano

Opere inedite della collezione GAM Galleria d'arte moderna Milano

Sei stanze, una storia ottocentesca è una rassegna temporanea di opere inedite mai esposte al pubblico che nel tempo, grazie a lasciti e donazioni, hanno dato vita ad importanti raccolte che fino ad ora sono state conservate nei depositi del museo. Si tratta di un percorso visitabile fino al 30 ottobre 2016 realizzato attraverso il contributo di UBS, partner della Galleria d'Arte Moderna nei progetti di valorizzazione del patrimonio culturale. L'esposizione pone l'attenzione sull'Ottocento con magnifiche opere che testimoniano l'attività degli artisti nel genere del Ritratto, della Veduta e del  paesaggio, nella Scena di genere, nella Natura morta e nelle correnti pittoriche del Realismo e Simbolismo. Organizzata in sei sezioni la visita prende avvio dal genere del ritratto al quale sono riservate le prime due stanze.

Il ritratto

Nelle prime due sezioni, una serie di ritratti di uomini e nobildonne elegantemente abbigliati esemplificano la tipologia del ritratto neoclassico di rappresentanza fondato su scopi celebrativi. Tra le opere in mostra possiamo vedere il Ritratto della nobildonna Vittoria Cima della Scala del 1852 di Eliseo Sala (fig1): in questo dipinto la nobildonna mostra tutta la sua eleganza attraverso l'abito e l'atteggiamento posato richiesto dall'etichetta nobiliare.
A seguire, tra i ritratti a mezzo busto o di tre quarti, è possibile notare una tipologia di ritratto ambientato, un dipinto del 1837 di Carlo Canella intitolato Ritratto di Giuseppe Canella (fig2): il personaggio raffigurato è il fratello del pittore ripreso al lavoro all'interno del suo studio borghese.

Proseguendo con la visita, si incontra L'autoritratto a novant'anni del 1881 di Francesco Hayez, un'opera molto espressiva dalla quale affiora l'introspezione psicologica del pittore: a differenza dei precedenti autoritratti eseguiti dall'artista in questo dipinto non vi è alcun accenno d'ambientazione, l'osservatore si concentra esclusivamente sul volto.

Ritratto della nobildonna Vittoria Cima della Scala, Eliseo Sala
Ritratto della nobildonna Vittoria Cima della Scala, Eliseo Sala

1852, Olio su tela
Vittoria Cima della Scala è stata una gentidonna che ha animato, fino alla Prima guerra mondiale, un salotto culturale a Milano e sul Lago di Como.

Ritratto in studio, Carlo Canella
Ritratto in studio, Carlo Canella

1837, Olio su tela
Carlo Canella pittore di origine veneta, realizzò numerosi dipinti di vedute e scene di genere. In questo dipinto ritrae il fratello maggiore Giuseppe anch'egli pittore vedutista che riscosse molto successo alle esposizioni parigine del 1826-1827.

La veduta ed il paesaggio

Nella terza sezione della mostra viene affrontato il tema della veduta e del paesaggio tra la seconda metà dell'800 e gli inizi del Novecento. L'opera di Luigi Bisi Interno del Duomo di Milano del 1859 si presenta come una quinta scenografica nella quale è l'architettura a dominare sulle esili figurine che ascoltano in raccoglimento il sermone. Nell'opera Sul Mottarone (fig3) del 1886 di Eugenio Gignous la veduta della montagna piemontese è rappresentata dall'artista en plain air con forti contrasti di luce ed ombra.
Un dipinto che si inserisce in modo vigoroso nel filone del paesaggio romantico è Un turbine (fig4) del 1872 opera di Fulvia Bisi: la pittrice cattura gli attimi di un vortice impetuoso che investe gli alberi piegandoli alla sua forza, il tutto mediante una grande sensibilità luministica.
All'interno di questa sezione troviamo anche rilevanti esempi della pittura divisionista di Vittore Grubicy De Dragon, Luigi Steffani, Angelo Morbelli e Emilio Gola.

Sul Mottarone, Eugenio Gignous
Sul Mottarone, Eugenio Gignous

1886, Olio su tela
Il linguaggio pittorico dell'artista milanese Eugenio Gignous si basò sullo studio della natura en plain air, con particolare attenzione al paesaggio lombardo e piemontese.
La luce fu per lui grande elemento d'interesse riuscendo ad ottenere eccezionali effetti cromatici.

Un turbine, Fulvia Bisi
Un turbine, Fulvia Bisi

1872, Olio su tela 
Fulvia Bisi si dedicò alla pittura di paesaggio imparando i primi rudimenti dal padre che fu professore di paesaggio all'Accademia di Brera dal 1838 al 1856.
Durante la visita all'esposizione non si può non essere catturati dallo stile della pittrice, dall'atmosfera creata dalla vibrazione del colore e della luce.

La scena di genere

Nella sala successiva vi sono alcune opere che illustrano gli episodi ed i soggetti più comuni della scena di genere. Nel dipinto di Mosè Bianchi del 1885 intitolato Traversata in laguna (fig5) alcune donne sono sorprese dal mare in burrasca mentre altre, in campagna, spannocchiano il granturco nell'opera Le spannocchiatrici (fig6) di Francesco Filippini del 1887. In esposizione anche due opere dei fratelli Induno ed alcuni dipinti di Giuseppe Bertini dei quali possiamo ricordare Parisina del 1854 e Francesco Guardi vende i suoi quadretti in Piazza S. Marco del 1892: Guardi ultimo vedutista italiano è rappresentato durante la vendita dei suoi quadri in Piazza S. Marco con la folla di persone in secondo piano e qualche curioso riunito attorno a lui.

Traversata in laguna, Mosè Bianchi
Traversata in laguna, Mosè Bianchi

1885, Olio su tela
Il dipinto è una scena di genere cronachistico, l'artista si dimostrò molto attento alla resa cromatica del mare in burrasca.

Le spannocchiatrici, Francesco Filippini
Le spannocchiatrici, Francesco Filippini

1887, Olio su tela
L'artista partecipò al movimento artistico della Scapigliatura, dedicandosi soprattutto alla raffigurazione del lavoro agricolo.

La natura morta

La natura morta condividendo la stessa sorte della scena di genere fu per molto tempo posta a margine della pittura, ciononostante riuscì a riscattarsi trovando giudizi favorevoli da parte della classe borghese. Notevoli gli esempi di questo genere: La natura morta di verdure del 1899-1901 di Arnaldo Ferraguti (fig7) che ricorda le composizioni secentesche di frutta oppure l'opera di Mosè Bianchi Natura morta del 1880-1885: uno scorcio di una tavola imbandita che mostra ciò che rimane di un pasto consumato. Procedendo la visita si possono incontrare opere di Filippo Carcano, Emilio Longoni, le nature morte denominate Fiori di Luigi Scrosati (fig8)  delle quali colpisce la maestria dell'artista nell'uso delicato del colore pur mantenendo la tavolozza vivace.  

Natura morta di verdure, Arnaldo Ferragutti
Natura morta di verdure, Arnaldo Ferragutti

1899-1901 Olio su tela 
L'artista di origine ferrarese, si inserì all'interno del movimento pittorico del Verismo. Realizzò opere pittoriche dal tema agreste, legate a soggetti popolari ma la sua fama è dovuta soprattutto alla sua attività di illustratore di libri.

Fiori, Luigi Scrosati
Fiori, Luigi Scrosati

1862, Olio su tela
Luigi Scrosati dominò la scena artistica milanese della seconda metà dell'Ottocento con le sue composizioni floreali.
La resa minuziosa delle sue composizioni, la pittura dal tocco vibrante e luminoso contribuirono a renderlo l'artista più apprezzato dall'alta società milanese.

Realismo e Simbolismo

Nell'ultima sezione sono raccolte una serie di opere di esponenti del realismo. Le tematiche a loro più care furono le condizioni sociali dei lavoratori e quelle legate alla vita quotidiana, anche le più problematiche. Alcune testimonianze dell’interesse a questi temi possiamo trovarle nell’opera di Filippo Carcano L'ora di riposo durante i lavori dell'Esposizione Universale del 1881  (fig9) oppure nell’eloquente Pall Mall Gazette (Venduta) (fig10) del 1894 di Angelo Morbelli, evidente rimando alla brutta piaga sociale della pedofilia nell'Italia postunitaria. Infine le opere di due fondamentali rappresentanti del simbolismo Gaetano Previati e Giulio Aristide Sartorio sono state poste a chiusura della mostra, ma l'itinerario di visita consente anche la visione della collezione permanente e delle collezioni Grassi e Vismara.  

L'ora del riposo, Filippo Carcano
L'ora del riposo, Filippo Carcano

1881, Olio su tela
La protagonista dell'opera è la classe operaia in rappresentanza della quale vi sono alcuni gruppetti di operai in pausa dai lavori dell'Expo che si tenne nel 1881 in zona Porta Venezia a Milano.

Pall Mall Gazette (Venduta) , Angelo Morbelli
Pall Mall Gazette (Venduta) , Angelo Morbelli

1888, Olio su tela
II tema sociale affrontato da Morbelli è quello della prostituzione minorile. La bambina sdraiata sul letto ha uno sguardo fisso nel vuoto, manifesta un sentimento di solitudine e di resa ad un destino di abusi.

L'iniziativa promossa dalla Galleria d'Arte Moderna si presenta come una buona occasione per ampliare il nostro bagaglio di conoscenze artistiche.
In particolare questa esposizione è un atto di valorizzazione di un'eredità culturale autorevole, grazie alla quale possiamo dare un ampio sguardo alla grande pittura italiana dell'Ottocento.



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