All'inizio dell'800 la Madonna con il Bambino di Andrea Mantegna apparteneva alla raccolta della famiglia bergamasca Marenzi che successivamente nel 1851 la donò all'Accademia Carrara dove tutt'oggi l'opera è conservata.
E' un dipinto di piccole dimensioni (43cm x 31cm) molto fragile per via della tecnica esecutiva con cui è stato realizzato.
Infatti l'artista adoperò una tecnica particolare che prevedeva la stesura della tempera sulla tela di lino molto sottile. L'effetto che Mantegna perseguì e riuscì ad ottenere fu quello di un dipinto dai colori velati, polverosi diverso dalla brillantezza del colore ottenuta con la tecnica ad olio.
L'opera è stata sottoposta ad un delicato intervento di restauro eseguito dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze durato quattro anni e terminato nel 2012. Il restauro conservativo è riuscito a mettere in sicurezza la tela, molto delicata per la quale gli esperti restauratori si sono avvalsi dell'utilizzo innovativo di un meccanismo a molle allo scopo di monitorarne la temperatura e favorire così la sua salvaguardia.
La Madonna dai capelli biondo-argentati, regge tra le sue braccia il Bambino avvolto in un lenzuolino che lascia scoperta una spalla. La Vergine indossa una veste di colore rosso a contrasto di un ampio manto azzurrato di lapislazzuli blu e decorazione dorata. Le due figure volumetriche creano una composizione armonica che sottolinea il rapporto affettuoso di madre e figlio. I loro sguardi non si incontrano ed in particolare quello della Madonna appare pensoso, forse nella predizione della Crocifissione? A quest'ultimo aspetto si può collegare il braccialetto rosso corallo al polso del Bambino: simbolo del sangue elemento fondamentale della vita, era indossato dagli infanti allo scopo di tenere lontano la morte.
Il tema figurativo della Vergine con il Bambino è affrontato da Mantegna in modo del tutto nuovo rispetto alle tradizionali iconografie del periodo. La Madonna ed il Bambino danno l'impressione di essere semplicemente una mamma che tiene il suo bambino tra le braccia: figure dotate di umana personalità, non presentano alcuna forma di idealizzazione né di ieraticità nei gesti.
Mantegna ci consegna un ritratto reale spogliato di qualsiasi solennità, più vicino ad una dimensione terrena che divina. Questo dipinto, per la tipologia compositiva può essere messo in rapporto con altri due dipinti dell'artista padovano, la Madonna con il Bambino del 1480 ca. conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano e quella di Berlino di qualche anno precedente e più precisamente del 1465-1470.
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