NATURA MORTA CON STRUMENTI MUSICALI E.BASCHENIS


NATURA MORTA CON STRUMENTI MUSICALI E.BASCHENIS
  • Data25-08-2015
  • Categoria

Olio su tela, 1660-1670 Accademia Carrara

Il dipinto Natura morta con strumenti musicali è datato all’incirca al 1660-1670 e si trova all’Accademia Carrara di Bergamo. 
Con il genere pittorico della natura morta, a partire dalla fine del ‘500, gli oggetti inanimati diventarono protagonisti assoluti della scena dipinta: non più funzionali all’abbellimento di interni borghesi, si verificò il loro affrancamento da un ruolo subordinato puramente decorativo fino a diventare indipendenti all'interno della composizione.

Baschenis è conosciuto soprattutto per le nature morte con strumenti musicali delle quali fu ideatore ma egli fu anche autore di tavole imbandite con frutta, cacciagione ed angoli di cucine.
Egli, da fine conoscitore musicale nonché musicista, nella sua produzione privilegiò la rappresentazione degli strumenti musicali a corda come liuti, chitarre e mandolini ritratti con la precisione derivante dalla conoscenza delle opere nordiche che gradatamente superò puntando sulla costruzione della spazialità attraverso gli oggetti. 
In questo dipinto, l’artista raffigura su un tavolo, 
in primo piano, due liuti ed un violino mentre in secondo piano si possono scorgere altri strumenti rappresentati di scorcio. La luce favorisce una unità di visione che varia di intensità a seconda dell'angolo d'osservazione. L’opera è fortemente illusionistica in ogni dettaglio, gli strumenti musicali alludono alla piacevolezza temporanea della musica, metafora della caducità della vita e del tempo che trascorrono inesorabilmente facendo depositare un velo di polvere sugli strumenti. La firma dell'artista la si può notare sul bordo del liuto, in basso a destra è riportato "Evaristus Baschenis P.Bergomi." La verosimiglianza naturalistica della composizione affascina l'osservatore che non può non compiacersi della maestria del pittore il quale certamente guardò al naturalismo di Caravaggio. Baschenis, si interessò soprattutto alla costruzione prospettica del dipinto, ai rapporti proporzionali tra i vari oggetti mentre messaggi di carattere moralistico sono presenti ma in modo discreto, sottaciuto. 




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