Giovan Battista
Moroni durante la seconda metà del '500 fu una personalità centrale della
pittura religiosa a Bergamo e provincia ma, in special modo, il suo nome è
legato alla componente ritrattistica, genere al quale si dedicò in modo
pressochè ininterrotto, dagli esordi fino al termine della sua carriera
artistica.
Moroni si dimostrò
impegnato nell'indagine introspettiva della persona ritratta e al contempo
zelante nella riproposizione di abiti ed accessori. I suoi dipinti sono naturalistici, veritieri, dignitosi e privi di affettazione.
L'artista ritrasse la
società del tempo ed i suoi principali committenti furono aristocratici,
politici ed alti prelati ma ciò che lo contraddistinse in quel periodo dai suoi
"colleghi" fu, come accennato sopra l'impronta naturale, l'evidenza delle qualità morali e psicologiche assegnate ai suoi
ritratti privi dell'aspetto solenne e celebrativo che fino ad allora li
avevano caratterizzati.
L'Accademia Carrara di Bergamo, conserva numerosi ritratti di esponenti del patriziato locale, prelati ed intellettuali di valore come la
poetessa Isotta Brembati ,eseguiti prevalentemente a partire dagli anni
cinquanta, il periodo più proficuo per il pittore.
Gli anni sessanta
furono anni bui per l'artista, che perse l'appoggio delle famiglie più influenti della città, coinvolte in una faida per la conquista del potere.
Moroni decise di far ritorno ad Albino, suo paese
natale dove rimase fino alla fine del decennio.
Protagonisti delle
sue tele diventarono individui di modesta estrazione sociale, piccoli borghesi
della provincia. Nacquero autentici ritratti di persone più comuni, effigiate con cura dei dettagli ed istantaneità espressiva. Il ritratto diventò in "azione", i soggetti vennero ritratti durante i gesti quotidiani del loro mestiere.
L'artista bergamasco fondò la composizione dei suoi dipinti su gamme cromatiche prevalentemente costituite da toni scuri, grigi e bruniti adottando la tipologia del ritratto a figura intera poco praticato dagli artisti suoi contemporanei.
Il termine naturale, utilizzato per qualificare i protagonisti dei dipinti, non potrebbe essere più appropriato: lo spettatore si trova di fronte a figure con pose disinvolte, prive di distacco e forme di idealizzazione come era accaduto per esempio in alcuni ritratti eseguiti da Raffaello e Tiziano.
Biografia
Giovan Battista Moroni nacque ad Albino nel 1520, fu allievo del Moretto a Brescia e soggiornò nel 1548 a Trento entrando in contatto con l'ideologia della Controriforma. Realizzò opere di carattere devozionale ma, la sua fama è dovuta soprattutto alla sua attività di ritrattista di aristocratici ma anche di artigiani e piccoli commercianti. Lavorò prevalentemente a Bergamo e provincia fino al termine della suo percorso artistico nel 1578.
Olio su tela (55x 47 cm) Accademia Carrara
Isotta Brembati Grumelli, poetessa appartenente ad una illustre famiglia bergamasca è ritratta da Moroni in giovane età. Della gentildonna bergamasca esiste un secondo ritratto, sempre eseguito dal pittore, nel quale la donna è ritratta a figura intera, in età più matura.
In questo dipinto indossa una camora in velluto color porpora con decorazioni in oro mentre lo scollo sulle spalle è in tessuto trasparente, probabilmente pizzo, dotato di colletto.
Olio su tela (197,6 x 98,5 cm) Accademia Carrara
E' un ritratto in pendant con quello della consorte Pace Spini, entrambi commissionati per decorare la casa dei coniugi ad Albino. I dipinti presentano la medesima grandezza cosi come l'ambientazione entro cui sono collocati i soggetti.
Bernardo Spini, commerciante e uomo politico impegnato nella vita cittadina è raffigurato in abito elegante, con se porta una spada e mostra un atteggiamento altezzoso.
Olio su tela (197 x 98 cm) Accademia Carrara
La nobildonna non sfoggia un ricco corredo ornamentale di perle ed ori, ma si presenta in modo semplice. Indossa un abito di colore rosso con allacciatura fin sotto il mento ed una sopravveste di colore nero con ampi tagli delle soprammaniche.
Olio su tela (43,3 x 33,2 cm) Accademia Carrara
E' una donnina quella ritratta da Moroni in questa tela. Le fogge degli abiti infantili riprendevano quelle degli adulti. La bambina indossa una veste spagnoleggiante il cui tono ocra della soprana, la sopravveste, contrasta con il bianco della sottana la cui lucentezza fa pensare ad una stoffa in raso. Una piccola gorgiera incornicia il viso della fanciulla che si mostra poco intimidita, fiera di posare per un ritratto.
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